Combattere l’Alzheimer con lo Shiatsu

Si stanno moltiplicando le esperienze,relative a progetti di collaborazione tra operatori Shiatsu e strutture mediche situate presso Residenze Sanitarie Assistenziali e Case Protette. Portiamo come esempio il gruppo di lavoro di Polaris Shiatsu Institute®di Roma,nella Residenza Protetta Villa Sabrina di Terni,nella Casa di Riposo Villa Romani a Roma ed all’Istituto San Giovanni di Dio-Fatebenefratelli a Roma,dove è qui presente un nucleo medico per i disturbi cognitivi comportamentali gravi.Altra importante esperienza è situata ad Orvieto,nella Residenza Protetta “Non ti scordar di me”,con un progetto denominato “Shiatsu & Alzheimer”,ideato e sostenuto dall’Associazione Alzheimer di Orvieto e realizzato dall’operatrice ed insegnante Shiatsu Daniela Piola,responsabile del progetto.

Le varie esperienze sono in continuo sviluppo e crescita,con l’obiettivo principale di migliorare la qualità della vita dei malati di Alzheimer e raccogliere informazioni utili per uno studio dell’esperienza condivisa.

L’orientamento del focus verso le persone malate di Alzheimer è indirizzato alla intenzione di non sostituirsi ovviamente all’indispensabile approccio medico convenzionale,bensì di risultare un valido e prezioso strumento complementare e sinergico alle cure mediche.

A tal scopo,il trattamento Shiatsu risulta essere un efficace supporto per queste persone,al fine di ritardare gli effetti dannosi e alleviare l’iter della malattia.

Lo Shiatsu ha dimostrato di essere una disciplina che aiuta la persona malata di Alzheimer a rilassarsi,ad avere una respirazione più profonda ed a calmare gli stati di agitazione psicomotoria;lo sguardo dell’anziano,da perso nel vuoto ed assente,si trasforma in lucido e presente,la persona acquista fiducia nell’operatore che esegue il trattamento e lo riconosce ogni volta,ritagliandosi così un momento intimo di personale benessere.

La persona affetta da demenza ha così la possibilità di comunicare con un’altra persona,mediante un altro canale facile ed accessibile,stimolando la sua propriocettività venendo toccato sul corpo e sviluppando le sensazioni piacevoli che tutti noi conosciamo,riconducibili alla digitopressione Shiatsu.

 

Una delle più belle poesie sull’Alzheimer,spiega cosa prova un malato e cosa vive…imprigionato nella sua mente :

 

Non chiedermi di ricordare,

non cercare di farmi capire,

lasciami riposare.

Fammi sapere che sei con me,

abbracciami e tienimi le mani. Sono triste

malato e perso, tutto ciò che so è che

ho bisogno di te.

Non perdere la pazienza con me,

non mi giudicare,

non mi sgridare e non piangere per favore.

Non posso fare nulla per ciò che mi accade,

anche se cerco di essere diverso

non ci riesco.

Ricordati che ho bisogno di te.

Che il meglio di me se n’è già andato

E non ritornerà mai più.

Non mi abbandonare, rimani al mio fianco,

come io sono sempre stato al tuo

quando eri bambino.

Amami e prenditi cura di me

Fino al mio ultimo respiro.

Sarò sempre il tuo Angelo Custode,

perché ti amo e sarai sempre la cosa più importante della mia vita.

(Elena Franchini).

Lo Shiatsu sulle persone anziane oltre a determinare un benefico rilassamento,produce effetti positivi riequilibrando l’umore,contrastando l’insonnia,favorendo nuovamente la disponibilità a socializzare e fisicamente inducendo una postura più corretta ed un equilibrio più stabile,utile quest’ultimo a ridurre i rischi di rovinose cadute e di conseguenza gravi problemi ortopedici.

La Medicina Classica Cinese considera l’invecchiamento come la conseguenza del graduale e progressivo consumo nell’arco della vita, del Jing (quintessenza o radice) che possiamo considerare un’energia potenziale,contenuta idealmente nei reni,che in termini occidentali si può in qualche modo equiparare all’aspettativa di vita.

Malattie gravi come l’Alzheimer,contribuiscono a consumare molto più velocemente tale energia,penalizzando organi come reni e cervello e colpendo i Meridiani Organici dei visceri ed i cosiddetti Meridiani Straordinari,su cui andremo ad intervenire durante i trattamenti.

Su alcuni progetti a livello italiano,sono stati eseguiti test specifici all’inizio e dopo sei settimane di trattamenti.

Ciò ha consentito di valutare l’influenza e gli effetti positivi dello Shiatsu sulla evoluzione della malattia,in base al miglioramento statistico di tali test utilizzati.

I risultati favorevoli consigliano quindi l’inserimento dello Shiatsu in aggiunta alle terapie mediche,nelle forme di Alzheimer medio-avanzata,con ottime prospettive anche nelle forme iniziali meno gravi.

Su quest’ultime lo Shiatsu aiuta a mantenere la vitalità delle persone,recuperando energia,conforto e contrastando gli effetti psicologici di smarrimento e disagio,dovuti ad una progressiva compromissione della memoria e delle capacità intellettive.

Mediante la digitopressione sui meridiani energetici,lo Shiatsu promuove un miglioramento su diversi aspetti psico-fisici,ovvero un rallentamento del declino cognitivo ed una diminuizione della frequenza dei disturbi comportamentali,che pregiudicherebbero inevitabilmente i rapporti sociali con i familiari ed i care-givers delle persone malate,che affrontano inevitabilmente situazioni di forte stress mentale e fisico,per molte ore della giornata.

In conclusione,questi progetti pilota hanno dimostrato l’assoluta utilità di una tecnica come lo Shiatsu,che è auspicabile venga maggiormente messa al servizio delle varie strutture socio-sanitarie ed ospedaliere,ma anche nell’ambito dell’ambiente familiare, per raggiungere un deciso salto di qualità nella vita del malato e di chi lo assiste.