Insonnia, perché? Un rimedio dalla riflessologia plantare

di Daniela Roccatello

Ogni giorno perdiamo: pensieri, momenti, desideri, cose, e,ancora peggio… persone. A volte, senza quasi rendercene conto ci abbandonano parti di noi stessi; semplicemente, se ne vanno.

Spesso abbiamo paura di perdere il controllo. Tendiamo a controllare ogni cosa, ogni istante, ogni situazione, ogni emozione di qualsiasi natura, che sia di rabbia, di dolore, di gioia, di amore.Vorremmo controllare gli avvenimenti e le conseguenze che ne seguono.

Abbiamo paura di lasciare andare situazioni che non portano più il nostro nome, ma che sono lì… sospese… fuori dal tempo e dallo spazio.

Ci sono paure che, temiamo, non ci abbandoneranno mai, ma nella paura di perdere si nasconde sia la potenza drammatica, ma anche,la forza straordinaria della vita che vuole in ogni momento superare quella fragilità che è dentro di noi.

Non si dorme più, il cibo diventa un nemico oppure il nostro migliore confidente.

Vedo, massaggio piedi tutti i giorni da molto tempo.Osservo i piedi e le persone, con le loro diverse individualità. Persone che assumono farmaci o rimedi naturali perché fanno fatica a dormire, come se non avessero il diritto e il privilegio di riposare, in questa vita che ci vuole insegnare lezioni a volte troppo difficili da comprendere, perché bisogna essere sempre più veloci…fare in fretta.

Abbiamo paura di perdere,perdere ciò che conosciamo, che in qualche modo amiamo oppure odiamo, ma che sono certezza.

Abbiamo paura di perdere ciò che sappiamo di essere, di sapere, di volere e di poter fare.

Bisognerebbe essere come l’acqua… che si adatta ad ogni contenitore. Dovremmo essere come lei,adattarci ad ogni situazione, con l’amore e il pensiero che ci rendono esseri umani.

Da riflessologa cerco umilmente di creare quel filo invisibile tra me e il cliente. Le mie mani e i loro piedi. Le conoscenze, il calore e le intenzioni che uniscono il tutto.

Le persone ci confidano situazioni, emozioni, poi spesso ne hanno vergogna. Provano vergogna dopo averti detto che un figlio gli sta rovinando la vita, che non vorrebbero mai essere diventati genitori perché in qualche modo hanno perso una parte di loro che amavano e che non c’è più.

Massaggiamo le dita dei piedi,ogni dito un’emozione: ansia, rabbia, preoccupazioni, ecc. cercando di tranquillizzare così la loro mente che spesso non riesce a liberarsi da pensieri ossessivi: demoni invisibili , ma che inconsciamente ci bloccano nell’agire libero e dalla quiete di una notte tranquilla.

Massaggiare per ammorbidire,riequilibrare la postura a volte contratta della pianta dei piedi, ripristinare un appoggio equilibrato affinché sia nella testa che nel corpo si ritrovi un’ armonia e un centro stabile da cui agire e che ci permetta così di….lasciar andare nevrosi, ansie, paure, che sono i compagni delle notti tormentate e insonni

Ci sono persone che restano in silenzio e quel silenzio, spesso doloroso più di mille parole, più di mille gesti va rispettato e sostenuto dalle nostre mani che mai, per tutta la durata del trattamento devono staccare le mani dai piedi della persona che immediatamente si sentirebbe abbandonata e….disorientata.

Agire dal basso con il massaggio dei piedi per liberare, drenare, portar fuori dalla mente quel pieno esistenziale che non lascia riposare in pace. Questo è uno dei nostri compiti che da anni portiamo avanti con grande soddisfazione, anche perché la persona, spesso si addormenta proprio già lì mentre stiamo lavorando.

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aCallosità sugli alluci: ecco il vero significato

    di Daniela Roccatello

Da circa dieci anni, sempre più spesso, noi riflessologi rileviamo che sulla parte interna del primo dito, sia a destra che a sinistra, c’è una callosità più o meno evidente. No, non fanno male, ma sono sempre più presenti, soprattutto nelle donne. Sto parlando di circa il 90% delle persone che incontriamo: praticamente quasi tutti.

Callosità alluce: che cosa raccontano

L’alluce, per la riflessologia del piede rappresenta la testa, testa intesa come pensieri, idee e relazioni. Le callosità dell’alluce raccontano le difficoltà che la persona ha incontrato nella sua vita: se a sinistra, si riferisce al primo settennio, se a destra alla sua fase adulta.

L’alluce rappresenta la direzione, la guida, il riferimento di cui tutti hanno bisogno per poi poter scegliere liberamente la propria strada. Se però da piccoli la figura paterna, per motivi vari, non ha potuto essere la persona che riesce a dare al figlio/a la direzione da percorrere nel suo cammino entrando nella vita, ecco che, per compensazione e difesa a questa mancanza, proprio lì, nella parte interna comincia a formarsi una callosità.

Se questo disorientamento rispetto alla figura paterna, inesistente o troppo presente, continua ad esserci nell’età adulta, tale callosità si forma anche sull’alluce del piede destro. In questo caso, il riferimento non è più il “papà”, ma è il maschile, inteso come: autorità nel lavoro, il figlio maschio, il compagno ed il proprio maschile che per le donne che lavorano è l’aspetto organizzativo, la capacità di essere loro stesse una guida per i collaboratori.

Le donne soffrono maggiormente di callosità all’alluce

Sì, le donne, soprattutto per questo problema, sono in crisi e difendono questo disorientamento proprio sviluppando sul primo dito queste callosità, che proteggono pensieri, atteggiamenti e comportamenti di cui non sono sicure.

Quindi ci riferiamo a donne dai 20 ai 50 anni e oltre, meno le ultrasessantenni perché probabilmente hanno avuto nella loro infanzia una guida più chiara per quanto riguarda la figura paterna.

Come intervenire con la riflessologia plantare

Inutile pulire queste callosità perché, se il problema non si risolve, tornano regolarmente. Il nostro compito da riflessologi è massaggiare, massaggiare, insieme ad altri punti riflessi queste callosità al fine di portare in quella zona più sangue che riesca a ripristinare in modo naturale il cuscinetto adiposo finalmente libero da questa stagnazione.

Cambiano i piedi… cambia la testa

Le persone riescono così a trovare la propria direzione, una guida dentro di loro, si liberano da un passato difficile e trovano un orientamento personale che è la capacità di offrire una guida sia per sé stessi che per le persone vicine che si trovano in tali difficoltà. L’azione giusta al momento giusto.

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